La chiusura graduale di un fondo è un aspetto fondamentale per i gestori attivi che vogliono preservare l’integrità del loro processo di investimento. Questo approccio permette di mantenere la coerenza con la strategia originale, evitando di dover deviare verso investimenti più liquidi che potrebbero non allinearsi con l’obiettivo del fondo.
Il problema della crescita eccessiva del fondo
Quando un fondo cresce troppo, specialmente uno con un portafoglio concentrato, il gestore potrebbe essere costretto a investire in attività più liquide. Questa situazione porta alla “deriva dello stile”, dove il fondo devia dalla strategia di investimento originale, una delle principali preoccupazioni per i selezionatori di fondi. I selezionatori dedicano mesi alla ricerca delle giuste strategie da includere nei loro portafogli e una deviazione può compromettere i risultati attesi.
La posizione dei gestori sui fondi
Chelsea Financial Services, una rinomata casa di ricerca sui fondi, afferma che i gestori adottano la chiusura graduale per evitare che l’aumento delle dimensioni del fondo influisca negativamente sul processo di investimento e sulla performance. Questa misura è principalmente volta a proteggere gli investitori esistenti, garantendo che il fondo possa continuare a operare in linea con la strategia iniziale.
Le sfide strutturali degli ETF
Gli ETF (Exchange Traded Funds), nonostante i loro numerosi vantaggi, presentano alcune sfide per i gestori attivi. Essendo quotati in borsa come le azioni, gli ETF vengono negoziati sia sul mercato primario che su quello secondario. Questo crea una dinamica diversa rispetto ai fondi comuni di investimento, che operano principalmente sul mercato primario. Se un ETF attivo dovesse sospendere le creazioni o i rimborsi sul mercato primario per problemi di capacità, potrebbe essere trattato come un fondo di investimento con premi e sconti significativi rispetto al valore patrimoniale netto (NAV).
Il ruolo della capacità strategica negli ETF
Per un gestore attivo, lanciare un ETF con l’intenzione di chiuderlo gradualmente può essere controproducente, poiché potrebbe danneggiare la reputazione degli ETF tra i selezionatori di fondi. La struttura attuale degli ETF non consente di implementare chiusure morbide o rigide per nuovi investitori, un’opzione invece disponibile per i fondi aperti che possono imporre commissioni di sottoscrizione per limitare gli afflussi.
La Reticenza dei Gestori Attivi
La limitazione nella capacità di chiudere gradualmente un fondo è uno dei motivi principali per cui i gestori attivi con portafogli concentrati sono riluttanti a lanciare ETF in Europa. Gli emittenti di ETF tendono a focalizzarsi su strategie “index-plus”, che investono in panieri più ampi e offrono una sovraperformance incrementale. Ad esempio, il più grande ETF attivo in Europa, il JPM US Research Enhanced Index Equity (ESG) UCITS ETF (JREU), investe in 249 azioni, riducendo così i vincoli di liquidità, specialmente per le large cap.
Riflessioni
La gestione delle dimensioni di un fondo è essenziale per mantenere la strategia e la performance del fondo stesso. Mentre i fondi comuni di investimento hanno strumenti per gestire questi aspetti, gli ETF devono ancora sviluppare soluzioni efficaci per affrontare il problema della capacità. La chiusura graduale rimane un importante strumento per i gestori attivi, ma la struttura degli ETF richiede ulteriori adattamenti per permettere ai gestori di mantenere il controllo completo sulla strategia di investimento.
La capacità di dire “no” ai nuovi investitori è una delle leve fondamentali per preservare l’integrità di un fondo. Senza questa possibilità, i gestori potrebbero trovarsi a dover prendere decisioni di investimento che deviano dalla strategia originale, compromettendo la performance e la soddisfazione degli investitori esistenti. Pertanto, l’evoluzione delle strutture ETF per incorporare meccanismi di chiusura graduale potrebbe rappresentare un passo avanti cruciale per l’industria finanziaria.
Le informazioni e le considerazioni contenute nel presente articolo non devono essere utilizzate come unico e principale supporto in base al quale assumere decisioni relative agli investimenti. Il lettore mantiene la piena libertà nelle proprie scelte di investimento e la piena responsabilità nell’effettuazione delle stesse, poiché egli solo conosce la sua propensione al rischio e il suo orizzonte temporale. Le informazioni contenute nell’articolo sono fornite a mero scopo informativo e la loro divulgazione non costituisce e non è da considerarsi un’offerta o sollecito al pubblico risparmio.
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